Mai come negli ultimi anni gli update di Google stanno facendosi sempre più frequenti: l’ultimo in ordine temporale risale a poche settimane fa, quando con gli ormai tradizionali tweet provenienti dagli account ufficiali dell’azienda è stata data la conferma del rilascio del Google Core Update di Novembre 2021.
E puntualmente come ogni volta, tutti i webmaster, SEO expert e possessori di siti web sono corsi alla ricerca di maggiori informazioni sulle novità di questo aggiornamento, occupandosi al contempo di monitorare le fluttuazioni di traffico. Quali temi ha riguardato quindi il nuovo Core Update?
I Google Update di Novembre 2021
L’aggiornamento di novembre è solo l’ultimo di una lunga serie di interventi che Google ha annunciato nel corso del 2021; prima di questo, abbiamo infatti assistito al ‘Product Reviews Update’ di aprile e altri numerosi eventi condensati tra giugno e luglio, incentrati sullo spam, sulla page experience e un’altra serie di migliorie generali.
Infine, ecco a novembre non uno ma ben due aggiornamenti: il primo, un ulteriore spam update annunciato dall’account Twitter Google SearchLiaison il 3/11 e completato l’11/11, che dovrebbe agire sullo spam dei contenuti redatti per i siti web (non quindi sulla link building come per gli spam update di luglio); il secondo, un vero e proprio Core Update annunciato a sorpresa il 17/11, che dovrebbe invece agire più radicalmente sugli algoritmi di ricerca, andando a ridefinire i parametri ideali per il posizionamento di un risultato di ricerca all’interno della SERP.
Perché stiamo usando il condizionale? Per un motivo ben preciso, ovvero per il fatto che l’azienda californiana non ha mai fatto negli anni piena chiarezza sui dettagli dei suoi interventi (nemmeno quelli più sostanziosi), ma bensì si è semplicemente limitata in ogni occasione a ricordare di seguire quelle che sono le best practice SEO per mantenere i propri contenuti web ottimizzati per il crawl del Googlebot.
Come fare per ottimizzare il traffico?
È facile sentirsi sempre un po’ spaventati e forse, anche presi in giro da Google, quando si è alle prime armi con la SEO e non si hanno istruzioni certe da seguire di fronte alla notizia della release di un nuovo update, se non appunto un consiglio sempre uguale a se stesso e che sembra essere inserito per formalità.
Tuttavia, il tempo insegna a rivedere la questione da un punto di vista differente, e la domanda che ci si deve rivolgere non è come correggere gli errori rilevati dalle nuove e più raffinate metriche di valutazione, ma piuttosto:
Se ho lavorato in conformità con le linee guida, perché dovrei essere penalizzato?
Se dovessimo riassumere all’osso i criteri di valutazione di Google, potremmo dire che i principi da seguire sono essenzialmente tre, ossia lavorare per la produzione di un contenuto di qualità – “Content is king” è un vero e proprio mantra all’interno della SEO -, offrire una buona user experience all’utente ed evitare le cosiddette pratiche di black hat SEO, ovvero quei comportamenti atti ad aggirare le buone norme di produzione di contenuti di qualità ai fini di un vantaggio in termini di traffico, come ad esempio:
- keyword stuffing;
- testo nascosto;
- spam di link;
- doorway pages;
- redirect di domini scaduti;
- contenuti duplicati
- negative SEO.
È ovvio che, a seguito degli update di Google, il traffico del proprio sito web possa incorrere a variazioni più o meno evidenti, in quanto gli algoritmi diventano più sensibili al riconoscimento della qualità così come alla presenza di pratiche scorrette, e quindi ricalcolino conseguentemente il ranking delle URL che si candidano per rispondere alle query immesse dagli utenti, ma se un sito si comporta bene e offre un contenuto di reale valore, il suo traffico non dovrebbe mai subire importanti flessioni verso il basso.
La migliore soluzione per rispondere alle penalizzazioni portate da un nuovo Google Update è quindi lavorare per incrementare il valore del contenuto e correggere eventuali errori o limiti presenti nel sito, quali una bassa velocità di caricamento o una navigazione tra le pagine non adeguatamente strutturata. La SERP di Google, come si può evincere anche da novità quali la prossima introduzione dei video di TikTok e Instagram tra i risultati di ricerca, è in continuo movimento, ma la qualità non viene mai dimenticata.
Come sviluppare contenuti di qualità, il nostro consiglio
Il contenuto di un sito web deve svilupparsi attraverso una concezione chiave che altro non è che la promozione di un servizio e/o di un sapere. Un professionista che, attraverso articoli di blog e landing page, racconta al meglio il proprio lavoro evidenziando le caratteristiche del suo metodo e della sua offerta commerciale, rispondendo ai quesiti tipici dei clienti e fornendo gratuitamente risorse e conoscenze che consentono di familiarizzare con le soluzioni che l’utente sta cercando, sta proponendo un contenuto di alta qualità.
Questo approccio ovviamente deve essere adottato in linea con le sopracitate best practice di Google, e quindi con tutte le ottimizzazioni di carattere tecnico padroneggiate da un professionista della SEO; e, per assumere un senso più esteso, lo sviluppo e la promozione dei contenuti web devono essere inseriti all’interno di una più ampia strategia di Digital Marketing.
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