Se ne parla già da qualche tempo ormai, ma la notizia adesso sembra essere ufficiale: Google starebbe lavorando per integrare i video di Instagram e TikTok nella SERP, ossia all’interno dei risultati di ricerca. Il gigante informatico di Mountain View si vocifera infatti essere attualmente in trattativa con Meta Platforms, inc. (l’azienda fino a poco tempo fa conosciuta come Facebook, inc.) e ByteDance per includere i loro contenuti virali direttamente nella SERP, in un primo momento solo per la versione mobile; e come successo in precedenza tra Google e Twitter, i termini dell’accordo saranno probabilmente una sola questione economica.
Uno scenario davvero interessante, che può cambiare le carte in tavola per tutti i soggetti coinvolti.
Una SERP sempre in movimento
Sono ormai sempre più lontani i tempi in cui il più famoso motore di ricerca del mondo offriva esclusivamente un elenco di indirizzi url alle query digitate dagli utenti: negli ultimi anni infatti la SERP ha assunto un aspetto molto dinamico, integrando immagini, video, snippet personalizzate che integrano informazioni da siti di terze parti, mappe e collegamenti diretti con i prodotti della famiglia Google; ma anche Doodle personalizzati, elementi grafici 3D, risposte istantanee e molto altro ancora.
Di sicuro, la SERP di Google non è più uno spazio di esclusiva competenza dei siti web, e anzi, all’interno di un ecosistema come quello di internet che si fa sempre più diversificato e vive ampiamente anche al di fuori dei browser, Google sembra voler lavorare per fare in modo di essere, e rimanere, sempre al centro di tutto, assumendo un ruolo nel veicolare gli utenti anche al di fuori della sua piattaforma. E non è certo un mistero che una gran parte del tempo che viene speso su internet sia destinato ai social network, con una crescita costante, non solo per le fasce demografiche più giovani, proprio per Instagram e TikTok.
Una scelta saggia da parte dell’azienda californiana, che sembra stare imparando dai propri errori: non sempre infatti le strategie di Google per emulare concorrenti più o meno diretti hanno avuto molto successo; l’esempio più immediato in questo caso è il fallimento di Google+, definitivamente abbandonato nel 2019 dopo anni di contrazione dell’utenza. Molto più convincente sembra essere invece fare perno su quelli che sono da sempre i veri punti di forza di Google, ovvero algoritmi di ricerca ogni giorno sempre più sofisticati, per offrire agli altri Big nuove possibilità di espansione dalle quali trarre benefici condivisi.
Cosa cambia per TikTok e Instagram?
Sarà interessante scoprire nel medio-lungo periodo quali saranno gli effetti di questa nuova integrazione sui motori di ricerca per i due social network. Le clip di TikTok, ricordiamolo, sono il principale contenuto della piattaforma, che ne ha decretato il successo tra i giovanissimi, proponendo un media costantemente dinamico e dall’altissimo engagement; gli Instagram Reels sono invece una copia dei primi, che vanno a inserirsi tra le altre tipologie di posting già presenti sul social network, e che hanno offerto una solida competizione a TikTok (e rispetto a quanto detto precedentemente, è doveroso ricordare come Facebook abbia dimostrato negli anni una maggiore capacità evolutiva e abilità nell’emulare la concorrenza rispetto a Google).
Quel che è certo ad ora è che entrambe le piattaforme hanno l’occasione di acquisire ancora più visibilità e centralità di quanto già non abbiano attualmente, conquistando potenzialmente un’utenza ancora più ampia. Più difficile da prevedere sarà invece chi tra TikTok e Instagram beneficerà maggiormente dell’integrazione su Google, e soprattutto, se i content creator dovranno adottare nuovi accorgimenti “SEO” per rendere i contenuti più competitivi; e ancora, se queste novità avranno un’influenza sui trend dei video delle due piattaforme.
Quali potrebbero essere i vantaggi per le aziende?
Questo, secondo noi, per le aziende rappresenterà sicuramente una grande opportunità per accrescere la propria brand image e aumentare la visibilità dei loro contenuti e del loro sito. Tutto ciò, inevitabilmente, innescherà un “effetto a catena” sugli acquisti e sui ricavi che entreranno nelle tasche delle aziende stesse. Avranno l’occasione di rivolgersi ad una platea molto più ampia composta da fasce anagrafiche molto differenti tra loro che potrebbero andare ad aggiungersi alla community già esistente e costituire nuovi segmenti di mercato su cui puntare in termini di prodotti o servizi.
Questo dovrà spingere quindi le aziende a cercare content creator e agenzie in grado di creare una strategia mirata e dei contenuti sempre più originali e qualitativi che abbiano allo stesso tempo un grande impatto a livello di visibilità, in modo da essere inclusi all’interno del motore di ricerca e incrementare la brand awareness e la lead generation.